To discover the world – India
Allora sei stato in India? e che ti è accaduto?
Ho fatto un’esperienza.
Quale esperienza?
L’esperienza dell’India.
E che cos’è L’india?
Come faccio a dirtelo! L’india è l’India.
Ma poniamo che io non sappia affatto cos’è. Dimmelo tu.
Neppure io so veramente cosa sia, la sento ecco tutto. Anche tu dovresti sentirla.
Cosa vuol dire?
Vuol dire che dovresti sentire l’India come si sente, al buio, la presenza di qualcuno che non si vede, che tace, eppure c’è.
Non ti capisco.
Dovresti sentirla, laggiù, a oriente, al di là del mediterraneo, dell’Asia minore, dell’Arabia, della Persia, dell’Afghanistan, laggiù tra il Mare Arabico e L’oceano Indiano, che c’è e ti aspetta.
Ma aspetta per che fare?
Per non fare nulla.
Ancora una volta non ti capisco.
O meglio, per non fare, assolutamente.
Va bene.Ma tu non mi hai ancora detto cos’è L’india.
L’india è l’India.
Da Una certa idea dell’India
Alberto Moravia
Perchè un viaggio in India
Come raccontare il mal d’India? il mal d’India è li all’aeroporto appena arrivi. Non lo vedi ma c’è. Si annida fin dal primo giorno in cui ci metti piede in India, tra le case di Delhi o Mumbai.
Il mal d’India è nell’aria pesante…monsonica…solida. E’ nel profumo inebriante delle spezie, nelle luci, nei colori, nei bisbigli della gente, nei mercati o nei templi. Il mal d’India c’è e ti cammina dentro.
Ferninand de Lanoye disse: “Vi sono mille porte per entrare in India ma nemmeno una per uscirne”.
L’india è una porta sempre aperta. Entra una sola volta nella vita e non esce più. Una volta venuti a contatto con l’India non se ne puà fare a meno. Ma allora cosa ci attrae di questa India? Cos’è questo mal d’india che la rende irrinunciabile? Indispensabile.
L’india è una porta sempre aperta ma quello che ci attrae fra tutte è l’incontro con un mondo altro, un mondo assai distante dalla nostra concezione del tempo e della vita. Mondo altro significa incontro con l’altro, altro inteso come diverso, come mondo nuovo da scoprire, come mondo nuovo che non ha tratti riconoscibili.
L’india è il ritorno nella pancia, è un mondo ancestrale che resuscita il primordiale bisogno di spiritualità. L’india ci offre la possibilità di esplorare dentro senza cercare fuori, perchè l’India è un viaggio interiore, è esperienza spirituale.
L’india è certo un paese povero ma è anche la culla di una cultura millenaria, di filosofie e religioni antiche, del Mahabharata e del Ramayana, di un passato glorioso fatto di Maharaja e guerrieri Rajput, di imperatori Moghul….l’India è tutte queste cose e altro ancora. Ed è anche un paese povero, si anche.
Per lasciarsi inebriare dall’India è indispensabile spogliarsi di tutte le idee preconcette, dei canoni di valutazione e metri di giudizio che appartengono al nostro mondo. Bisogna essere disposti a rinunciare a un pezzo della nostra presunzione civilizzatrice. L’india è una casa accogliente che cambia una volta per tutte l’esistenza. Una possibilità che bisogna concedersi almeno una volta nella vita!
Da India del Nord – guide per viaggiare
La voce dell’India
Ciò che colpisce è il chiacchiericcio di sottofondo delle strade. Un vociare continuo, uniforme ininterrotto, fatto di lingue e dialetti che si mescolano e danno vita a una lingua indescrivibile e impronunciabile: la voce dell’India.
La voce di migliaia, milioni, di persone,di gambe che vanno in ogni direzione, di piedi veloci, di sguardi che bucano il muro dll’indifferenza e obbligano al sorriso.La voce dell’India ti assale gia all’aeroporto di Delhi, quando dopo il controllo passaporti vieni proiettato nel caldo afoso monsonico come un pugno in faccia. Ed è li che la senti la prima volta….la voce dell’India. E una volta che l’hai sentita non ti abbandona più. Tutti i suoni si mescolano perchè in India è tutto mescolato, lingue, dialetti, alfabeti. E poi te la ritrovi per la strada sotto casa, nei mercati brulicanti di occhi curiosi, nelle moschee, nelle città che percorri, sempre presente quasi a tenerti compagnia. La voce dell’India ti diventa familiare, quasi indispensabile, guai se non ci fosse, guai se non ti accompagnasse.960